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Il Coronavirus può provocare danni all’udito?

Il Coronavirus può provocare danni all’udito?

Il Coronavirus può provocare danni all’udito? Quali sono i dati clinici emersi finora? Cosa abbiamo scoperto, ad un anno dalla sua comparsa, su Covid 19 e udito? Facciamo il punto della situazione.

Purtroppo sappiamo che il COVID-19 può arrecare molte complicazioni a breve e lungo termine. È stato accertato che questo virus provoca danni al cuore, ai polmoni e disturbi neurologici.

A seguito di alcuni casi sospetti, la comunità scientifica sta attualmente studiando anche le conseguenze sul piano uditivo. Si sta quindi verificando se dall’infezione da Coronavirus possa derivare una perdita dell’udito e/o la comparsa di acufene (un fastidioso “rumore fantasma” nelle orecchie). L’analisi va in due direzioni: i disturbi uditivi come sintomo del virus o come una sua complicanza, che può presentarsi giorni o settimane dopo.

Cosa sappiamo già

Non è una notizia nuova che le infezioni virali e batteriche possano causare improvvisi problemi all’udito. Basti pensare al morbillo e ai suoi pericolosi strascichi. Ma prendiamo come riferimento la famiglia dei coronavirus che, nel recente passato, hanno innescato epidemie come la SARS e la MERS. In questo caso, non sono emerse correlazioni forti con ipoacusia o altri disturbi dell’udito.

Che possiamo dire sul COVID-19?

Improvvisa perdita dell’udito come sintomo

Sulla base dei casi clinici, sembra che la perdita dell’udito improvvisa sia raramente un sintomo da Coronavirus. I ricercatori non hanno pubblicato molto a riguardo.

Le poche segnalazioni riguardano diversi pazienti iraniani che hanno riferito ipoacusia e vertigini, risultando successivamente positivi al Coronavirus (giugno 2020). Una vicenda simile ha interessato anche un uomo egiziano che, a parte l’improvvisa perdita dell’udito neurosensoriale, non aveva manifestato altri sintomi dell’infezione da Covid 19.

Perdita dell’udito come complicanza dell’infezione da coronavirus

Nella maggior parte dei casi riportati, l’ipoacusia o acufene si è sviluppata in seguito alla positività da Covid 19.

Abbiamo già parlato qui degli studi condotti dall’Università di Manchester. Più recentemente, anche la rivista medica BMJ Case Reports ha pubblicato un caso di studio su un paziente britannico di 45 anni. L’uomo ha sviluppato acufene e ipoacusia improvvisa in un orecchio dopo essersi ammalato gravemente di COVID-19. A seguito di un trattamento con steroidi, ha parzialmente risolto i problemi uditivi.

Non è possibile dimostrare che il COVID-19 abbia causato la sua ipoacusia, hanno spiegato gli autori dello studio. Tuttavia, non avendo ricevuto nessun tipo di farmaco ototossico (con effetti collaterali sull’udito) il legame con il virus sembra alquanto probabile.

Allo stato attuale, sono assolutamente necessarie ulteriori ricerche sulle conseguenze uditive a lungo termine del coronavirus.

E se la colpa fosse dei farmaci?

Sappiamo che alcuni farmaci antivirali usati per trattare il coronavirus comportano, tra gli effetti collaterali, un rischio relativamente elevato di perdita dell’udito, ronzio nelle orecchie o vertigini come effetto collaterale. Nella lista sono inclusi farmaci come chinino, cholorchina e idrossiclorochina.

“Questi farmaci antivirali hanno eventi avversi noti, tra cui acufene e perdita dell’udito, e i sintomi possono essere diagnosticati erroneamente come causati da COVID-19”, hanno affermato gli autori della revisione sistematica sopra menzionata.

Coronavirus e danni all’udito

Come molti altri aspetti di questo virus, gli studi su Coronavirus e udito sono ancora all’inizio e vanno seguiti senza tralasciare nessuna ipotesi. Al momento non ci sono evidenze per affermare che il Coronavirus possa provocare danni all’udito.

Tuttavia, la perdita improvvisa dell’udito è comunque un’emergenza medica che non può essere ignorata. In questo caso è importante rivolgersi subito ad un medico. Più velocemente si riceve diagnosi e trattamento, più è probabile che riacquistare l’udito.

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